Con la legge 108 del 1996 sono stati fissati i criteri con i quali viene definito un “tasso di interesse usurario”.
L’articolo 1 comma 6 recita, infatti, che:
“per la determinazione del tasso di interesse usurario si tiene conto delle commissioni, remunerazioni a qualsiasi titolo e delle spese, escluse quelle per imposte e tasse, collegate all’erogazione del credito”
La legge 108/96 correlata da una nutrita quantità di sentenze della Suprema Corte di Cassazione (n. 12028 e la n° 350 dell’11 gennaio 2013 relativamente ai mutui bancari) stabilisce le modalità per determinare se il rapporto con la banca è o meno usurario. Si evidenzia che una larga maggioranza dei rapporti con gli istituti di credito siano in usura, tanto quelli in costanza di rapporto quanto quelli già estinti/conclusi con efficacia retroattiva fino a 10 anni. La normativa inquadra e regolamenta tutti i rapporti finanziari con gli Istituti di Credito, quindi oltre ai mutui bancari annovera i finanziamenti e gli scalari in conto corrente (anatocismo bancario).
Lo studio De Luca Santi, con la fattiva e proficua collaborazione di esperti del settore per la redazione delle perizie econometriche, e con avvocati specializzati nel settore, pone a Suo servizio una pre-perizia gratuita al fine di determinare se il suo rapporto è in usura o meno.
A seguito della pre-perizia gratuita, se si accerta che il rapporto è in usura, lo stesso diviene nullo, ed il contraente è tenuto a restituire all’ istituto soltanto il capitale erogato senza interesse alcuno.
Pertanto in caso di mutuo usurario potrà avvalersi del nostro operato, al fine di:
- Per i mutui in costanza di rapporto:
- Richiedere la capitalizzazione degli interessi illegittimamente corrisposti o richiederne la restituzione;
- Abbattere il debito residuo;
- Rideterminare le restanti rate senza pagare ulteriori interessi.
- Per i mutui estinti/conclusi;
- Richiedere la restituzione di tutti gli interessi pagati.
Di seguito sono illustrati due esempi di casi d’usura bancaria:
- (A) un mutuo in costanza di rapporto viene “impugnato” dopo 20 anni
- (B) la pratica viene effettuata dopo la conclusione/estinzione del mutuo
Documenti necessari per la perizia gratuita:
- Copia del documento valido di riconoscimento;
- Copia atto notarile del mutuo;
- Copia del contratto di mutuo con il relativo piano di ammortamento.
- Documentazione attestante l’eventuale polizza assicurativa.
- Documentazione comprovante il netto erogato.
Per quanto riguarda gli scalari di conto corrente, se si accerta che vi è usura (anatocismo) l’Istituto è tenuto a restituire al contraente le maggiori somme illegittimamente trattenute. Per poter effettuare una perizia gratuita, premesso che è possibile effettuarla per i soli anni 2007, 2008 e 2009, è necessario consegnare allo studio:
- Copia del documento valido di riconoscimento;
- N° 4 estratti conto scalare trimestrali per ogni anno da verificare.